BIOGRAFIA

L’artista italiano Vittorio Matino (nato nel 1943) si è affermato negli anni come protagonista dell’Astrattismo, facendo del colore, inteso come pura energia luminosa, l’elemento centrale della sua poetica. Dai suoi anni formativi trascorsi nel Veneto negli anni Sessanta, Matino ha assimilato l’irraggiamento del colore-luce di tradizione veneziana.

 

Dopo il suo trasferimento a Milano avvenuto nel 1971 e lunghi periodi trascorsi a Parigi, viaggia in Europa, perfezionando lo studio dei pittori della tradizione moderna. Nel 1975, durante un viaggio negli Stati Uniti, approfondisce la conoscenza dei maestri della New York School e della Color-Field Abstraction. Una lunga permanenza a New York nel 1989 è decisiva per avviare la sua pittura in una nuova direzione di ricerca. La mostra al P.A.C. di Milano nel febbraio 1990 riassume tutti i passaggi del suo percorso pittorico a partire del 1986. Nel 1995 rifonda con Piero Dorazio l’Art Club originariamente creato nel dopoguerra. Nel 1996, nell’ambito del progetto internazionale Arte-Metro-Roma, realizza un mosaico di 14 metri per la stazione Bologna della metropolitana di Roma.

 

Tra le numerose mostre personali negli anni 2000, si può ricordare la Galleria dello Scudo, Verona, nel 2003; la Folini Arte Contemporanea, Chiasso, nel 2004 e 2007; la Galerie Sapone, Nizza, 2007; e le cinque personali alla Sundaram Tagore Gallery a New York e Beverly Hills. Vittorio Matino ha inoltre partecipato alla 56. Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Evento Collaterale, nel 2015, con la mostra collettiva Frontiers Reimagined, Art That Connects Us, Museo di Palazzo Grimani. 

 

Il suo eccezionale uso del colore porta sicuramente l’eco della scuola veneta ma la scoperta di culture straniere è stata comunque per lui una necessità incalzante che lo ha aiutato a liberarsi dal peso della lunga e ricca tradizione artistica italiana. La forza – e la sfida – della pratica artistica di Matino consiste, sin dagli esordi, nella dissoluzione dei confini culturali. Ha viaggiato molto, ha studiato le arti asiatiche ed africane ed ha approfondito il suo legame con l’Action Painting e la Color Field Abstraction americani. La sua ricerca formale, benché fortemente ancorata alla scuola italiana della pittura del campo di colore è anche ispirata da alcuni aspetti della filosofia orientale e da una lunga attrazione per le tradizioni del colore del Subcontinente indiano.

 

La sua attività espositiva si svolge senza interruzione dal 1967 con oltre 95 mostre personali e numerose collettive in Europa, Nord America e Australia. Matino ha avuto mostre personali in diversi musei e spazi pubblici, tra cui Museo Civico, Palazzo Chiericati a Vicenza; Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Galleria Civica, Villa Valle Valdagno; Palazzo Pretorio, Cittadella e Museo Civico di Brunico.

 

Le sue opere si trovano nei maggiori musei italiani e collezioni private, tra cui il Museo del Novecento, Intesa San Paolo Galleria d’Italia,  Fondazione Prada, Edison, Milano ed Enimont, New York. Il suo lavoro è oggetto di numerose pubblicazioni.

 

Nel 2018 si trasferisce a Nizza dove è deceduto il 17 agosto 2022.

Sua moglie, Nathalie Vernizzi-Matino, ha qualità di erede universale dell’artista.